Il Tour Du Rutor più forte del maltempo: prima tappa a Boscacci-Eydallin e Roux-Mollaret, oltre 330 squadre in gara
La Valgrisenche è un gioiello della natura, incastonata nella Valle d’Aosta, la piccola regione delle grandi montagne. Chi fa scialpinismo non può non conoscerla e aver fatto almeno una delle gite classiche di questa zona. Una comunità intera ha fatto di questo sport una ragion di vita, fino a realizzare un capolavoro: il Tour du Rutor Extreme, gara di scialpinismo in tre tappe con 7000 metri di dislivello complessiva senza quasi toccare le piste. Era un sogno di Marco Camandona, figlio di questa valle, Guida Alpina ealpinista che ha messo diversi “ottomila” sotto gli scarponi, ma che quando parla della sua creatura, il Tour du Rutor, gli si illumina lo sguardo. Con la gente della vallata, tutta coinvolta in questa avventura, ha vinto l’ennesima scommessa, che quest’oggi era di superare il maltempo con una gara che pur leggermente diversa dall’originale ha porposto 26 km e oltre 2300 metri di dislivello con la prima salita che culminava un bel canalino per riportare i concorrenti verso il centro del fondo e la successiva salita e discesa dal “Sigaro”, classica gita scialpinistica della zona, con una divertente discesa finale nei boschi della Valgrisenche.
Suggestiva la partenza, con 330 squadre schierate, con in testa i protagonisti della Coppa del Mondo e della Grande Course, in pratica mancava solo Kilian, ma si sapeva, e defezione dell’ultima ora Robert Antonioli, la cui assenza di fatto consegna a Michele Boscacci, attualmente in testa, la Coppa del Mondo generale di scialpinismo. Nel corso della tappa altro ritiro importante, quello della squadra franco-tedesca Matheo Jacquemoud e Anton Palzer, favoriti per la vittoria finale con Boscacci- Eydallin, con Jacquemoud leader della Grande Course dopo le vittorie di Altitoy e Pierra Menta, cosa riapre anche questa classifica.
Gara lunga e dura, con grande utilizzo di cordini per tirare il compagno anche nelle prime posizioni. Quando il gioco si fa duro la spunta sempre..Matteo Eydallin! Ha già vinto due volte il Tour du Rutor e se facessi il tris sarebbe nella storia. Questa volta a far squadra con lui non c’è Damiano Lenzi, ma il campione europeo e italiano Michele Boscacci, sempre Centro Sportivo Esercito anche se sono con la tuta dell’Italia, e insieme si aggiudicano il primo round in 2h45’49”. Alle loro spalle grande gara per gli svizzeri, che sentono l’odore della Patrouille des Glaciers, Martin Anthamatten-Remy Bonnet secondi in 2h47’33”, con i francesi Didier Blanc-Alexis Sevennec terzi in 2h48’49”. Completano la top ten Bon Mardion-Gachet quarti in 2h49’12”, Pietro Lanfranchi con lo svizzero Werner Marti quinti in 2h49’53”, gli svizzeri Ecoeur-Arnold sesti in 2h51’35”, Lenzi-Holzknectht settimi in 2h52’18”, gli austro-sloveni Hoffmann-Kuhar ottavi in 2h54’05”, gli austriaci Herrmann-Weikopf noni in 2h54’50” e Manfred Reichegger-Nadir Maguet decimi in 2h55’56”. Distacchi contenuti nei primi dieci, tutto può ancora succedere nelle prossime due durissime tappe.
Nella gara femmenile invece sembra già ben delineato il podio finale, a meno di clamorosi ribaltoni, con le francesi Laetitia Roux e Axelle Mollaret nettamente al comando in 3h26’22”, seguite a 7 minuti dalle svizzere Jennifer Fiechter-Severine Pont Combe seconde in 3h33’00” terza la miglior azzurra Alba De Silvestro con la francese Lorna Bonnel in 3h38’27”.
In allegato le foto della prima tappa del Tour du Rutor.